LA STORIA DI HATERS DEL CARRO

L'inizio


HatersDelCarro è un gruppo che nasce quasi per caso. Tutti noi siamo stati animatori e volontari all'interno dell'oratorio di Borgomanero e ci conoscevamo già. Nel 2018 si decise di portare un carro per conto dell'oratorio alla Festa dell'Uva, l'evento più importante a Borgomanero, che culmina con una sfilata di carri allegorici e vendemmiali (cioè legati al tema della vendemmia). Già in passato l'oratorio aveva avuto occasione di sfilare, guadagnando il primo posto nel 2012. Allora però non vi era più nessuno di coloro che avevano per anni costruito i carri. Quindi si trattava di partire da zero. In realtà il primo lavoro non fu un carro vero e proprio, ma una mascherata di gruppo, cioè un insieme di piccole figure di cartapesta indipenti tra loro, ma che sfilano insieme e con un unico tema. Infatti non avevamo ancora un pianale per realizzare un carro vero e proprio e poi volevamo partire con calma, dato che nessuno di noi prima di allora aveva mai fatto nulla del genere. Da qui inizia il delirio.


Gli incredibili: una normale famiglia di supereroi


Questo era il tema. Una regola che per tradizione non è mai cambiata vuole che la tematica sia la stessa del centro estivo organizzato dall'oratorio, che normalmente è un cartone animato. In realtà questo non è mai stato un vincolo troppo stretto, perché ci permette di cercare una rappresentazione che possa al tempo stesso piacere ai bambini, ma anche agli adulti, dato che abbiamo sempre usato i personaggi già noti per mandare un messaggio, che è la componente "allegorica" del carro. In questo caso volevamo mostrare come ognuno nella sua semplicità può essere un po' supereroe se mette a disposizione degli altri le proprie capacità.


Il trasporto


La mascherata doveva essere fatta in oratorio, per cui tutta l'estate il salone e il cortile diventarono un cantiere (parecchio in disordine). Realizzammo 4 carrelli di cui uno di forma a pentagono per fare da base al personaggio dell'omnidroide (il robot del film). Particolare fu la sera in cui dovemmo trasferire tutto quanto dall'oratorio al Foro Boario (dall'altra parte rispetto al centro di Borgomanero), concordando il tutto in un'ora circa. Il giorno dopo il cortile doveva essere usato come parcheggio e non riuscivamo a trovare un modo per confinare il cantiere. Alla disperata, aspettammo mezzanotte per uscire direttamente con i carrelli (mezzi smontati) per andare nel nuovo posto nell'unico modo possibilie: a piedi attraverso il centro storico. La gente seduta ai tavoli di un bar si vide passare questa decina di persone con quattro carrelli di forma non ben definita che correvano in contromano (per uscirne prima possibile) per la strada principale del centro, che era vuota, ma eravamo comunque in contromano. Ci fu un punto dove la base più grande riuscì a passare lasciando 2/3 centimetri a destra e a sinistra. Arrivammo con tutti i pezzi interi e con la fedina penale stranamente intonsa.


I grattacieli


In questi aneddoti ricorrerà spesso una nostra caratteristica: fare le cose magari anche decentemente per poi montare al contrario i pezzi nella fretta del momento. La prima volta che accadde fu con dei grattacieli di circa 2,4 m che dovevano essere montati sull'ultimo carrello a fare da sfondo al tutto. Si trattava del carrello/stiva, per cui montarli non era immediato. Ci accorgemmo ad un certo punto che le maniglie erano dal lato frontale dei grattacieli. In altre parole dovevamo smontare i grattacieli e rimontarli girati. Perdemmo parecchio tempo e sanità mentale.


Il pianale


Mentre stavamo ancora costruendo la mascherata, vediamo in fondo al Foro Boario alcuni pianale fermi da qualche anno. Ci incuriosito e riusciamo a contattare uno dei proprietari. Ci vediamo davanti al carro e lui ce lo consegna gratuitamente, a patto solo di restituirgli un pezzo. Il pianale era vecchio. Ottima struttura in metallo, ma la parte in legno era marcia. Non fa in tempo ad andarsene che vede 7 persone avventarsi sul lavoro probabilmente di anni e demolirlo in pochissimi secondi. Ci siamo sempre chiesti se in quel momento abbia ripensato alla sua scelta.


Cantiere rimosso


Finito il progetto della mascherata restava smantellare tutto il cantiere che si era creato per realizzarla. Fatta eccezione per i ponteggi, decidemmo di trasportare tutto con una peugeot 208. Iniziammo a caricare... e caricammo tutto: tavoli, assi, vernici, attrezzi, riflettori. La macchina era talmente piena che Alex la guidava con il sedile più avanti possibile (ed è alto 1.90m). Appena uscì dal Foro con la macchina si vide passare davanti i carabinieri. Lo vedemmo mettere il muso fuori dal cancello, fermarsi un attimo... e poi rientrare lentamente, guardandoci.